NewsOrtopedia e traumatologia, nuovo specialista nel team dell'Istituto Calabrese

Ortopedia e traumatologia, nuovo specialista nel team dell'Istituto Calabrese

Pubblicato il: 28 Settembre 2021 alle 10:06

Il dottor Marcello Macchia dopo laurea, specializzazione ed esperienza anche all'estero, è tornato nel Salento che aveva lasciato da ragazzo: "Multidisciplinarietà e tecnologia garantiscono un servizio migliore al paziente e contribuiscono a eliminare paure.  Molti hanno il timore di sottoporsi alla risonanza magnetica perché lamentano un senso di soffocamento. Oggi è possibile eseguire l'esame diagnostico in maniera aperta, più confortevole anche per i bambini e per chi è in sovrappeso"

LECCE – Si allarga il team di specialisti dell'Istituto Calabrese di Lecce e l'ambulatorio di Ortopedia e Traumatologia si arricchisce della professionalità del dottor Marcello Macchia. L'ortopedico, nato a Carmiano, si è laureato a Milano, con successiva specializzazione proseguita anche in Spagna. Ha deciso di rientrare nella sua terra, nel Salento che ha portato con sé, assieme agli affetti familiari, in tutti gli anni di studi e formazione. Un percorso in controtendenza rispetto a quelli raccontati sui giornali e in tv. Si parla spesso (purtroppo) di fuga dei cervelli. In questo caso, invece, c'è stato un ritorno a casa.

Macchia è tornato a Lecce dopo aver vinto, a febbraio 2021, il concorso indetto dall'ospedale Vito Fazzi. E da luglio è al lavoro anche nel laboratorio di Ortopedia dell'Istituto Calabrese. Dal 2005 è iscritto all’Ordine dei Medici e dal 2010 alla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot).

 

Dottor Macchia per quale motivo ha scelto la facoltà di Medicina e Chirurgia?

"Mi sono sempre piaciute la biomeccanica e la protesica. Per questo ho scelto Medicina e allo stesso tempo, per non lasciare nulla di intentato, come seconda chance ho pensato a ingegneria biomedica".

Nessun intoppo ai test di medicina: tutto liscio, risultato dello studio dettato dalla passione. Un esame dopo l'altro, nel 2004 è arrivata la laurea in Medicina e Chirurgia, a seguire la specializzazione in Ortopedia e Traumatologia con una tesi in Chirurgia Vertebrale all’Istituto Ortopedico Galeazzi con il dottor Claudio Lamartina, dopo un periodo di studi e formazione all’Hospital Clinic y Provincial di Barcellona.
Successivamente, ha svolto attività ambulatoriale, clinica e chirurgica presso l’Istituto Ortopedico "Gaetano Pini" di Milano e e l’Azienda Ospedaliera "Guido Salvini" di Garbagnate Milanese.

Nel 2012 è entrato a far parte dell'Unità di Ortopedia e Traumatologia dell'Ospedale Morelli di Sondalo, in provincia di Sondrio, ospedale di riferimento per i traumi sciistici, dove ha approfondito le conoscenze in chirurgia protesica di anca, chirurgia della mano, traumatologia, diagnosi e trattamento dell'osteoporosi.
Macchia ha fatto anche parte dell’équipe del dottor Luigi Piero Solimeno presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Policlinico di Milano, conosciuto anche come ospedale Maggiore, realtà specializzata in diverse branche: chirurgia protesica di anca, ginocchio e caviglia in pazienti emofilici, chirurgia ortopedica pediatrica, chirurgia artroscopica del ginocchio e della spalla, chirurgia protesica , politraumi e fratture complesse, fratture di femore da fragilità in pazienti anziani, trattamento chirurgico di lesioni da malattie rare.

Alla storia professionale adesso si aggiunge il capitolo legato all'Istituto Calabrese e in particolare all'ambulatorio di Ortopedia e Traumatologia. Cosa l'ha spinta ad accettare il nuovo l'incarico?

"Ho accettato perché si tratta di una struttura in cui ci sono molte professionalità e macchinari di ultima generazione. Multidisciplinarietà e tecnologia garantiscono un servizio migliore al paziente perché permettono di fornire tutte le risposte di cui ha bisogno, dalla diagnosi alla terapia, senza mai dimenticare di ascoltarne i timori.

Il Dott. Marcello Macchia

Il Dott. Marcello Macchia

Ci sono ancora pazienti che hanno timore, per esempio, della risonanza magnetica?

"Sì, la risonanza magnetica spesso incute timore ai pazienti nel senso che sono spaventati dal cilindro nel quale si viene condotti per essere sottoposti all'esame diagnostico ed è questa struttura che dà una sensazione di soffocamento e provoca stati di ansia. Per questo motivo, per chi soffre di claustrofobia sottoporsi all'esame diventa difficile. Problematico l'esame diagnostico anche per chi è in sovrappeso e per i bambini. La tecnologia sotto questo punto di vista ha fatto enormi passi in avanti e ci sono macchinari aperti, come l'RM Esaote S-Scan Premium".

Come si svolge l'esame diagnostico con questo macchinario?

"In maniera molto semplice, confortevole e rapida. Il macchinario non ha il tradizionale cilindro, ma si presenta come un tavolo senza alcuna chiusura, su cui viene fatto sdraiare il paziente. Questa caratteristica lo rende particolarmente adatto per i pazienti in età pediatrica e per chi è in sovrappeso".

Tra le diagnosi approfondite in cui si è specializzato il team dell'Istituto Calabrese ci sono quelle relative alle problematiche al ginocchio, al tratto lombare, alla dorsale, alla cervicale, alla zona scapolo-omerale e, più in generale, alle articolazioni che possono subire un trauma.

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