NewsRadiologia senologica, l'importanza della prevenzione

Radiologia senologica, l'importanza della prevenzione

Pubblicato il: 04 Maggio 2021 alle 19:16

La dottoressa Ilaria Mancarella dal 2017 nel team dell'istituto Calabrese di Lecce: "La diagnosi precoce è fondamentale per migliorare la prognosi. I timori delle donne sono comprensibili, vanno ascoltati e superati assieme a loro durante ogni visita".

LECCE - Prevenzione è la parola chiave. Prevenzione per avere diagnosi migliori. Per le donne, soprattutto quelle fra i 50 e 70 anni, le visite senologiche periodiche sono fondamentali, ma spesso vengono rinviate nel tempo,  se non addirittura cancellate pensando che si possa rinviare. Niente di più sbagliato.

La dottoressa Ilaria Mancarella, radiologa senologa, dal 2017 fa parte del team di professionisti dell'Istituto Calabrese di Lecce, e di donne timorose di sottoporsi anche solo allo screening senologico ne ha incontrate parecchie in dieci anni di professione.Ha iniziato a prendersi cura delle donne subito dopo la specializzazione conseguita a Modena, in seguito alla laurea in Medicina e Chirurgia conseguita all'università degli Studi di Siena. Il suo impegno, la dedizione e la professionalità dimostrate ogni giorno, le sono valse nel 2018  il riconoscimento Laudado Medico della Fondazione intiolata a Umberto Veronesi, su segnalazione delle pazienti.

 

Dottoressa, ci sono molte donne che non si sottopongono a visite di controllo perché hanno paura. Cosa consiglia?

"Il timore è normale e non bisogna preoccuparsi di questo. Ci sono donne che vivono male anche solo l'idea di una visita senologica, hanno paura. Alcune lo dicono, altre preferiscono restare in silenzio per pudore. Vorrei rivolgermi a tutte loro per tranquillizzarle: non c'è niente di cui aver paura. I timori si superano assieme: il compito del radiologo senologo è anche questo, è accompagnare la paziente alla visita in maniera serena, fornendole risposte a tutte le domande.

Fondamentale è riuscire a imbastire un rapporto di fiducia che è alla base di qualsiasi relazione tra il medico e il paziente. Il radiologo senologo deve diventare un punto di riferimento per la donna, per cui il mio consiglio è: non abbiate paura perché insieme gestiamo timori, ansie e dubbi".

Qual è il compito del radiologo senologo?

"Noi studiamo la ghiandola mammaria e lo facciamo principalmente in tre modi: attraverso l'ecografia, la mammografia e la visita senologica. Sono le tre strade principali attraverso cui valutiamo lo stato di benessere della ghiandola mammaria e questo è di fondamentale importanza ai fini della prevenzione e della diagnosi precoce".

Perché la prevenzione è importante?

"La prevenzione è di fondamentale importanza perché consente di accertare la eventuale presenza di formazioni di natura neoplastica e di procedere, in maniera altrettanto tempestiva, alla terapia, con evidenti conseguenze positive in termini di prognosi. E' possibile procedere in maniera non invasiva, con trattamenti localizzati, grazie ai notevoli progressi fatti negli ultimi anni dalla ricerca e dalla tecnologia. Prima si riesce a diagnosticare, migliore sarà la prognosi e migliore sarà l'aspettativa di vita della paziente.

Bisogna ricordare che spesso le lesioni e microcalcificazioni non sono palpabili e quindi non possono essere percepite, per cui sono necessarie metodiche approfondite".

A che età consiglia di sottoporsi a visita senologica?

"Secondo le attuali linee guida nazionali, l'ecografia mammaria è consigliabile alle donne che hanno raggiunto i 30 anni di età. Dai 40 anni, è consigliabile sottoporsi a mammografia con cadenza annuale, a cui vanno associate le ecografie.

Nel caso in cui dovessero esserci situazioni che espongono a dubbi, il periodo si accorcia a sei mesi per quanto riguarda la senologia clinica".

Cos'è lo screening senologico?

"Lo screening senologico è un sistema di sorveglianza che abbraccia la popolazione femminile e che prevede mammografie a partire dai 50 anni e sino ai 70: si tratta della fascia d'età ritenuta a maggior rischio. Va detto che, in alcune regioni, la fascia di rischio si è allargata e parte da 45 anni e  arriva sino a 75 anni".

Nel caso di pazienti che presentano ereditarietà?

"Per quelle pazienti che hanno forme eredo-familiari, le attività di sorveglianza vanno organizzate in maniera diversa. In genere si procede con una mammografia a partire dai 35 anni e da eseguire ogni anno, alternandola con una risonanza magnetica alla mammella semestralmente".

Quanto la tecnologia ha aiutato l'ambito senologico?

"Moltissimo direi. Oggi in ambito senologico è possibile sottoporre le donne a mammografia 3D: abbiamo la disponibilità della tomosintesi, vale a dire della mammografia tridimensioanale, e attraverso basse dosi di ionizzanti e software di ultima generazione è possibile arrivare a diagnosi altamente precise, performanti e confortevoli. Tutto a misura di pazienti. Con le mammografie Abus è possibile riuscire a esplorare anche le mammelle più difficili, come lo sono i seni densi e voluminosi, e a individuare eventuali lesioni di piccolissime dimensioni".

Il Covid ha fermato o rallentato le visite senologiche?

"Le visite possono essere prenotate normalmente e si svolgono in assoluta sicurezza, nel pieno rispetto delle misure di contenimento del virus".

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