TMS è una sigla che costituisce un'importante novità in campo medico per pazienti finiti nel vortice delle dipendenze, come alcol, droga e gioco, o che sono scivolati nel buio della depressione, anche a causa delle continue e prolungate restrizioni per il Covid, o che hanno iniziato a combattere contro l'Alzheimer. TMS è l'acronimo di Stimolazione magnetica transcranica, un trattamento innovativo da oggi possibile presso l'istituto oncologico salentino Calabrese di Lecce, struttura sanitaria con accreditamento istituzionale al sistema sanitario nazionale.
L'istituto Calabrese ha investito per acquistare un macchinario, risultato dell'applicazione della tecnologia più innovativa, e ha aggiunto la stimolazione magnetica trasncranica ai servizi di diagnostica a elevata tecnologia con PET/CT e gamma camera per la prevenzione e diagnosi delle malattie oncologiche e ai reparti di senologia, ginecologia che, nel corso degli anni, lo hanno reso un punto di riferimento nel campo della medicina nucleare e della diagnostica per immagini.
Guardando alla tecnologia e ai progressi compiuti nel campo della medicina, la nuova terapia è stata affidata al neurologo Giovanni Caggia: "La TMS è stata riconosciuta di recente dall'Unione Europea e, prima ancora, già nel 2008, dal più importante ente in materia di salute negli Stati uniti d'America, la FDA (Food and Ddrug Amministration, ndr), il che conferma l'assoluta sicurezza del trattamento", spiega in prima battuta il dottor Caggia.
Caggia è stato uno tra i primi in Italia a studiare la TMS, la cui tecnica si basa sulla cosiddetta legge di Faraday, meglio conosciuta come legge dell'induzione elettromagnetica. A tenere a battesimo la TMS è stato un gruppo di ricercatori dell'università degli studi di Southampton a metà degli anni Ottanta. Da allora la ricerca è andata avanti e ha permesso di ampliare lo spettro dei trattamenti possibili per cure mediche e psichiatrice.
"Il trattamento avviene con uno stimolatore magnetico associato a una poltrona e non richiede il ricovero in una struttura sanitaria", spiega il neurologo. "Il funzionamento è alquanto semplice: viene usata una sonda mobile chiamata Coil, con tecnica non invasiva. Il paziente resta cosciente per tutta la durata della seduta e non sente dolore, prosegue Caggia. "La sonda viene sistemata in corrispondenza dell'area cerebrale da stimolare".
In passato, invece, per le tecniche di tipo elettroconvulsanti era necessario sottoporre il paziente ad anestesia generale. Con la TMS, invece, non solo il paziente resta sveglio durante la seduta, ma al termine può tornare al lavoro e riprendere la propria attività senza alcun tipo di ripercussione. Non ci sono controindicazioni neppure per la guida.
La stimolazione magnetica transcranica utilizza campi magnetici pulsanti in grado di attivare oppure sopprimere, a seconda delle esigenze, i centri celebrali ai quali sono associati una serie di disturbi che possono essere medici o psichiatrici.
Il trattamento viene usato per curare dipendenze, depressione e disturbi, Alzheimer e Acufene. "Il numero di sedute varia a seconda della tipologia di trattamento e della risposta del singolo paziente", spiega il neurologo Caggia. "In ogni caso, le fasi da seguire sono due: inizialmente si procede seguendo un protocollo d'attacco, poi c'è la fase del cosiddetto mantenimento. Solo per fare un esempio, per la depressione – in media – possono essere necessarie da quattro a sei sedute in una settimana".
"Va sottolineato – aggiunge il neurologo – che possono esserci situazioni in cui i farmaci non hanno funzionato e altre in cui possono avere controindicazioni. Ecco in questi casi, a maggior ragione, la risposta può arrivare dalla stimolazione magnetica transcranica. Per altro verso, invece, può essere utile lavorare su un doppio binario andando ad abbinare questa stimolazione al trattamento farmacologico".
Quanto alle dipendenze, quella da alcol, stando ai dati dell'Istituto superiore di sanità, all'esito di una ricerca Istat, è una piaga diffusa sul territorio nazionale: sono quasi otto milioni gli italiani che soffrono di alcolismo. La stimolazione magnetica transcranica costituisce un trattamento innovativo per il quale occorre che il paziente sia sottoposto, in via preliminare, a visita gratuita allo scopo di svolgere un'analisi complessiva del quadro clinico e delle abitudini.
Il trattamento è stato testato anche per la dipendenza da sostanze stupefacenti e, in particolare cocaina: anche in questo caso, così come per il trattamento da dipendenza da alcol, viene garantita la privacy del paziente. Le altre dipendenze per le quali la lettura scientifica conferma l'importanza del trattamento innovativo sono quella da nicotina e più in generale da tabacco che l'Organizzazione mondiale della sanità ha qualificato come la più grande minaccia per la salute degli uomini nella regione europea. Non va dimenticato, infatti, che il fumo è alla base dei tumori che aggrediscono i polmoni e ha conseguenze sul cuore, aumentando i rischi di infarto e ictus. Il trattamento innovativo della stimolazione magnetica transcranica, è indicato anche per curare la dipendenza da gioco d'azzardo e in generale la ludopatia.
"Per quanto riguardai disturbi, la lettura scientifica ha mostrato l'applicazione del TMS per la cura della depressione, anche con riferimento a quella post parto, del disturbo d'ansia e della personalità e ancora del disturbo bipolare, oppure da stress post traumatico, o ancora ossessivo compulsivo", afferma Caggia.
"Per quel che riguarda i disturbi della personalità, è indicato in modo particolare per quelli di tipo compulsivo e dello spettro autistico. Lo stesso dicasi per il dolore neuropatico. L'evoluzione degli studi negli ultimi anni, inoltre, ha evidenziato, l'applicazione del TMS nell'ambito della terapia del dolore, anche in abbinamento alla prescrizione di cannabinoidi".
Il TMS, inoltre, trova applicazione nei pazienti affetti da Alzheimer e demenza senile, problema che oggi riguarda 25 milioni di persone nel mondo. In questo caso, va precisato che il trattamento agisce in maniera tale da rallentare il peggioramento dei sintomi della demenza. Non è possibile, invece, bloccarli.
Infine, il trattamento è utile per chi soffre di acufene, il ronzio nelle orecchie, rispetto al quale ad oggi non è disponibile una cura specifica. Con la stimolazione magnetica transcranica è possibile alleviare l'acufene andando a modulare l'eccitabilità dei neuroni che si trovano nella corteccia uditiva.